Nella
tana del mostro
A
Norristown, ridente cittadina della Pennsylvania, ci sono casette a
schiera e campi di granturco. In uno di quei terreni sterminati,
aridi e stepposi d'inverno, rigogliosi e fertili d'estate, si
nasconde un covo sotterraneo, pieno di ninnoli, locandine e bottiglie
di coca-cola.
In realtà, quella botola scavata nel sottosuolo non è
altro che una trappola ben congegnata per ragazzine indifese,
predisposta da un maniaco omicida, l'insospettabile George Harvey
(Stanley Tucci). In quella casupola, il 6 dicembre del 1973, finisce
la quattordicenne Susy Salmon (Saoirse Ronan), attirata con l'inganno
dal mostro: così il rifugio alla moda si trasforma, agli occhi della
vittima, in un luogo sinistro e claustrofobico, ma prima che riesca a
scappare viene stuprata e poi assassinata a sangue freddo. Di Susy si
ritroverà soltanto il cappellino di lana malconcio e macchiato di
sangue rigettato dal campo di granturco.
Addio
vita
La
dolce e spensierata adolescente non diventerà mai adulta e non farà
più ritorno dal padre Jack (Mark Wahlberg), appassionato costruttore
di modellini di velieri in bottiglia, che elabora il dolore della
perdita con una ricerca meticolosa della figlioletta; dalla madre
Abigail (Rachel Weisz), capace di superare il trauma solo
allontanandosi dalla famiglia; dalla nonna Lynn (Susan Sarandon),
eccentrica e svampita signora con il vizio dell'alcool, che baderà
ai nipoti in assenza della mamma; dai fratellini Lindsey (Rose
McIver), che aiuterà il padre nelle indagini, e Buckley (Christian
Thomas Ashdale) che percepisce la presenza di Susy, intrappolata
nella "Terra di
mezzo".
Purgatorio
multi-color
Luogo
intermedio tra Terra e Paradiso, il "Cielo" di Susy è
allegro e pieno di colori: un gazebo affiora come un isolotto al
centro di un lago romantico, le fronde degli alberi si tramutano in
stormi di uccelli, soleggiati campi di grano si stagliano
all'infinito...Susy elaborerà la sua morte violenta mettendo piede,
dopo un lungo percorso di maturazione interiore, nella malefica
dimora dell'assassino, dove farà la conoscenza delle altre povere
vittime e si guadagnerà un biglietto di sola andata per il Paradiso.
Non prima però di aver dato una mano ai suoi cari nella ricerca del
serial-killer psicopatico.
Gioiello
fantasy
Tratto
dall'omonimo romanzo di Alice Sebold, vittima di un vero stupro
all'epoca del college, «Amabili
resti» è un piccolo
gioiello di onirismo e suspense: dalla "Terra
di mezzo" Susy
racconta in flashback la sua storia (come in «Viale
del tramonto», 1950
di Billy Wilder) e il terribile, fatale incontro con il suo
aguzzino. Il regista Peter Jackson - «Creature
del cielo» (1994), «Il
signore degli anelli»
(2000-2003), «Lo Hobbit» (2012-2013) - dà prova ancora una
volta del suo talento visionario in sequenze psichedeliche e
multi-color arricchite dalle musiche di Brian Eno. L'aggressione
iniziale di Susy, l'irruzione di Lindsey nella casa asettica e ultra
ordinata del maniaco, il confronto finale della protagonista con le
sue paure sono sequenze zeppe di suspense "alla
Hitchcock". Il
messaggio della pellicola è tutto nel titolo: gli amabili resti non
sono tanto le povere spoglie mortali della piccola Susy, occultate
per sempre dalla terra nera di una discarica, ma piuttosto i legami
che cresceranno nella sua assenza.
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