Dal romanzo al cinema
Il romanzo di Mary
Shelley è tornato sul grande schermo con Victor – La storia segreta del Dottor Frankenstein interpretato da James McAvoy e Daniel Radcliff nei panni dello
scienziato folle Victor e dell'inseparabile, fedele assistente Igor.
Nel
capolavoro gotico della Shelley, in realtà, Igor Strausman non
esiste, fu il cinema a creare la figura del gobbo tarchiato e dai
lineamenti aguzzi che tanta fortuna ebbe nella celluloide. A partire
dal Frankenstein di James Whale che nel 1931 portò al cinema
per la prima volta il personaggio del servo Fritz interpretato da
Dwight Frye. Impossibile poi dimenticare Marty Feldman che interpreta
Igor in Frankenstein Junior (1974) di Mel Brooks. In questa
nuova versione cinematografica, diretta da Paul McGuigan (Slevin –
Patto criminale, 2006),
sceneggiata da Max Landis (Chronicle, 2012) e prodotta dalla
20th Century Fox, è Daniel Radcliff a dare il volto a
Igor, dopo aver riposto definitivamente il mantello e la bacchetta da
maghetto.
Il
plot
Londra,
XIII secolo. Un pietoso gobbo senza nome (Daniel Radcliff) presta
servizio in un circo dei sobborghi londinesi come attrazione per gli
avidi avventori. E' smilzo e tarchiato, ha gli occhi cerchiati di
nero e le sopracciglia colorate di bianco. Si esibisce con un buffo
costume da pagliaccio e prende le botte da un altro performer. Una
sera al circo la trapezista Lorelei (Jessica Brown Findlay) ha un
brutto incidente e a soccorrerla accorrono il gobbo, segretamente
innamorato di lei, e il dottor Frankenstein (James McAvoy) che ha
assistito alla scena dagli spalti. Stupefatto dalle abilità mediche
del gobbo che rianima la giovane circense, Victor decide di assumerlo
come suo assistente. Il gobbo si trasferisce nel palazzo di proprietà
di Victor, si taglia i capelli, indossa abiti puliti e adotta una
nuova identità: d'ora innanzi il suo nome è Igor Strausman, fedele
collaboratore del Dottor Frankenstein. Grazie al prezioso aiuto di
Igor, Victor porta avanti una serie di esperimenti scientifici volti
a creare la vita dalla morte. Toccherà sempre a Igor riportare alla
ragione il suo padrone, smarrito nei suoi vaneggiamenti e braccato
dal detective di Scotland Yard Roderick Turpin (Andrew Scott).
Ambientazione
e scenografia
Sotto
il cielo plumbeo di una Londra di fine settecento, ricostruita in
parte in computer grafica in parte negli studi cinematografici del
Regno Unito, si snocciolano le rocambolesche vicende dello scienziato
pazzo e del suo assistente. Meravigliosa la ricostruzione del
carrozzone circense in cui vive Igor all'inizio della storia, le
pareti tappezzate con i suoi disegni raffiguranti minuziose
ricostruzioni di organi e arti umani, segno evidente della sua
passione per l'anatomia. Il dottor Frankenstein, invece, vive in un
palazzo al centro della città, stracolmo di mobili e suppellettili,
rigorosamente munito di un laboratorio scientifico che trabocca di
strumenti chirurgici, provette, ampolle alchemiche, tavoli operatori,
passaggi segreti e botole nascoste. Dal balcone del palazzo
Frankenstein si allungano le insegne e i cartelloni pubblicitari,
come quello del sapone 3D, simboli inconfondibili della nascente
società capitalistica. Infine, suggestivo è lo scenario scozzese,
con il castello Finnegan a strapiombo sul mare, il mastodontico ponte
levatoio e la torre diroccata al centro della quale Frankenstein
compie il suo ultimo fatidico esperimento.
Nessun commento:
Posta un commento