venerdì 9 gennaio 2015

THE INNKEEPERS: OSCURE PRESENZE ALLO YANKEE PEDLAR INN




Chapter One: The Long Weekend  
Un incrocio qualsiasi in una piccola città americana. Automobili sfrecciano davanti un imponente edificio vittoriano. Qualcuno, che vediamo inquadrato dall'alto, in campo lungo e riusciamo appena a distinguere, attraversa la strada. Subito dopo vediamo una ragazza (Sara Paxton) di spalle passare sotto un'insegna oscillante, che reca la scritta "Yankee Pedlar Inn", salire alcuni gradini e aprire il portone d'ingresso sul quale è affisso un cartello recante la scritta "Going out of business". 
Un carrello laterale mostra la ragazza percorrere la hall dell'albergo, infilarsi in un corridoio dietro la reception ed entrare in uno spogliatoio. Dopo aver riposto il soprabito, la ragazza apre un armadietto per recuperare la divisa da lavoro. Mentre compie queste operazioni è raggiunta da un collega (Pat Healy) più maturo che la saluta chiamandola per nome (finalmente scopriamo che la giovane donna si chiama Claire). Claire domanda a Luke (questo il nome del collega occhialuto di Claire) se per caso ha notizie di un certo Ron e l'uomo risponde che il capo si trova alle Barbados per cercare lo sfuggente "pesce-farfalla". Dopo aver indicato a Claire un promemoria affisso alla parete, nel quale il capo Ron prega i dipendenti di non disturbarlo per nessun motivo, Luke dice alla ragazza che ha qualcosa da mostrarle e la invita a seguirlo al bancone della reception. Dopo aver aperto il suo portatile (fantastico il logo "Devil Inside" che campeggia in basso a destra sulla parte anteriore dello schermo) Luke fa vedere a Claire un video spaventoso scovato in un forum sul paranormale: per alcuni secondi campeggia sullo schermo l'immagine di una sedia a dondolo, poi all'improvviso il volto di un "fantasma" compare in primissimo piano e in sottofondo si sente un urlo diabolico. Claire salta dalla sedia per la paura e corre nello spogliatoio mentre Luke ride a crepapelle davanti al pc. Quando ritorna nella hall la vediamo portarsi alla bocca un inalatore: scopriamo così che la piccola albergatrice è asmatica e lo spavento di prima le ha procurato un lieve attacco. E' in quel momento esatto, quando Claire si avvicina al bancone portandosi l'inalatore alla bocca, che avverto un'inaspettata stretta al cuore: quella ragazzina bionda, taglio di capelli alla maschiaccio, somiglia incredibilmente alla versione in miniatura di Indiana Jones, quel Mikey Walsh de I Goonies di Richard Donner (1985) che ho adorato alla follia da bambina. Ed è in quel preciso istante che provo una tenerezza infinita per la piccola albergatrice ed ho la certezza che prima o poi si caccerà suo malgrado in qualche guaio bello grosso.


Lo Yankee Pedlar Inn sta per chiudere i battenti: il terzo piano è già stato svuotato e chiuso al pubblico, ragion per cui Claire può optare per una delle camere al primo o al secondo piano per dormire. Dopo che Luke le porge la chiave della stanza 214, Claire sale al secondo piano per sistemarsi e mentre sta aprendo la porta scorge, qualche camera più in là, una madre (Alison Bartlett) e il suo bambino (Jack Schlueter), unici ospiti dell'albergo. Più tardi, Claire scende alla reception con indosso la polo bordò dello staff e intravede per le scale Leane Rease-Jones (Kelly McGillis), star di "Tale madre, tale figlio". Dopo aver manifestato a Luke la sua gioia per quell'arrivo inaspettato, Claire visiona il sito del collega dedicato alle presenze soprannaturali che aleggiano nell'albergo e propone a Luke di tentare di stabilire un contatto quel weekend poiché l'hotel è semivuoto. Claire porta asciugamani puliti a Leane Rease-Jones e le dice di essere una sua grandissima ammiratrice, ma quando la donna le domanda quali siano le sue aspirazioni nella vita, la ragazza riesce solo a balbettare, in preda alla vergogna, che ha sempre lavorato in quell'albergo. Per il resto del pomeriggio, Claire chiacchiera con il collega e si concede un cappuccino al bar dell'angolo. Finalmente sopraggiunge la notte: l'insegna dello Yankee Pedlar Inn oscilla leggermente, il pendolo batte le ore all'interno della hall e Claire sonnecchia sul bancone. E' rimasta completamente sola poiché Luke è salito in camera a riposare, lasciandole il portatile e gli apparecchi per registrare, casomai riuscisse a captare qualcosa di insolito. Dopo essersi svegliata, Claire comincia a navigare sul sito del paranormale e guarda il video di una porta che si chiude da sola, ma soprattutto finisce nella sezione "Story" dove fa la conoscenza di Madeline O'Malley, la "vedova dello Yankee Pedlar Inn": un paio di foto in bianco e nero mostrano una donna con i capelli scuri abbigliata con vestiti ottocenteschi. In quel momento, Claire sente alcuni colpi e decide di andare a controllare con il registratore: non riuscendo a capire in che modo farlo funzionare, Claire lo abbandona nell'ufficio e comincia ad esplorare i corridoi dell'albergo. Giunta davanti una porta a vetro, Claire è sorpresa da Luke che le spunta alle spalle, spaventandola a morte. Il giovane le dice di non essere riuscito ad addormentarsi e di volere continuare il turno al suo posto. Claire si allontana borbottando e lamentandosi per la paura subita.

Chapter Two: Madeline O'Malley

Claire è seduta nel salottino della hall insieme al bambino che alloggia nell'albergo: la ragazza, illuminandosi il viso con l'ausilio di una torcia, comincia a raccontargli la storia di Madeline O'Malley. La donna, ospite dello Yankee Pedlar Inn nel XIX secolo, si impiccò quando il marito la abbandonò durante la luna di miele. I proprietari dell'hotel gridarono allo scandalo e decisero di tenere nascosta la vicenda, tumulando il cadavere nel seminterrato per tre giorni e poi facendolo sparire. Quando il fatto fu di pubblico dominio, gli abitanti della zona furono adirati e i proprietari furono costretti a vendere. Nessuno mise più piede nell'albergo fino agli anni Sessanta. "Secondo la leggenda - Claire continua ad illuminarsi il volto con la torcia -  il fantasma di Madeline O'Malley vaga ancora nei corridoi dell'hotel gridando vendetta e qualcuno giura che sia in cerca di un nuovo compagno". Mentre Claire proferisce l'ultima parola, sopraggiunge la madre del bambino che la rimprovera per aver raccontato a suo figlio una storia paurosa e riprende Luke per aver dimenticato ancora una volta di portare in camera gli asciugamani. Più tardi Claire e Luke mangiano due sandwiches nella sala da pranzo: Luke afferma di aver visto Madeline O' Malley, ma di non ricordare più i dettagli di quell'incontro spaventoso. "Peccato che non avevi con te il registratore" - esordisce Claire. D'ora in avanti il suo obiettivo è uno solo e lo comunica al collega: "Dobbiamo trovare ad ogni costo le prove dell'esistenza di Madeline O'Malley prima che l'albergo chiuda. Per me è un imperativo morale!". Per il momento Claire deve accontentarsi di risolvere alcune incombenze domestiche come gettare un sacco di rifiuti. Un enorme bustone nero ricolmo di immondizia che la ragazza si trascina dietro a fatica e a stento riesce a sollevare e a spingere nel bidone, il tutto sotto lo sguardo vitreo della sua attrice preferita, Leane Rease-Jones, che la sta fissando dalla finestra della sua camera. Claire la scorge e la saluta divertita, facendole cenno con la mano, poi si incammina verso la porta. Giunta davanti il garage, la ragazza decide di dare un'occhiata: dopo essere entrata, si avvicina alla botola che permette l'accesso al seminterrato. D'un tratto qualcosa colpisce con forza la botola, Claire si affretta ad aprire il catenaccio e a togliere le catene: è solo un piccione finito chissà come nella cantina che vola via in un attimo. Claire richiude la botola e ritorna in hotel. Quella notte la caccia al fantasma della "vedova dello Yankee Pedlar Inn" è aperta: la cinepresa avanza, quasi a livello del pavimento, lungo un corridoio dell'albergo. Svolta un angolo e penetra nel locale lavanderia, dove scopriamo il perché di quel carrello "raso terra": Claire è accovacciata in fondo alla stanza, cuffia nelle orecchie, microfono tra le mani e registratore sulle gambe. Tenta disperatamente di captare qualcosa ma l'impresa fallisce e si sposta nella sala da pranzo. "Queste sono le registrazioni della sala da pranzo, Sto cercando di contattare lo spirito di Madeline O'Malley. Madeline, per favore, se puoi sentirmi dammi un segno".


Dopo alcuni istanti di silenzio, all'improvviso Claire riesce a captare con il suo aggeggio prima dei lamenti che sembrano essere prodotti da una voce femminile e poi le note soavi di un pianoforte. La ragazza esce dalla sala da pranzo e si dirige nella hall avvicinandosi lentamente al pianoforte a coda: la musica si interrompe, ripartono i lamenti finché due note dello strumento vengono schiacciate da una mano invisibile, provocando un suono forte e tenebroso. Claire, in preda al terrore, corre al primo piano a svegliare Luke: quest'ultimo apre la porta della sua camera ancora intontito dal sonno e domanda a Claire cosa stia accadendo. La ragazza lo prega di scendere per sentire il pianoforte suonare da solo, ma d'un tratto cambia idea e lo lascia dormire in pace. Mentre percorre il corridoio, Claire s'imbatte in Leane che sembra quasi la stia aspettando sull'uscio della sua camera: la donna le chiede di abbassare la voce, Claire sbotta dicendo di essere riuscita a captare fenomeni paranormali e di infischiarsene di quello che lei le sta dicendo. Leane invita Claire ad entrare, scusandosi per l'atteggiamento del giorno precedente e le dice di volerla aiutare a trovare quello che sta cercando. Leane tira fuori un pendolo da un sacchetto e confessa a Claire di essere venuta allo Yankee Pedlar Inn per partecipare ad una riunione di guaritori. "Puoi chiedere quello che vuoi, Claire. Devi solo chiudere gli occhi e concentrarti" - esordisce Leane mentre fa oscillare il pendolo che ha tra le mani. "Vorrei sapere se è lei la donna che si è impiccata. Se è lo spirito di Madeline O' Malley che infesta l'albergo. E se era lei a suonare il pianoforte poco fa". Claire apre gli occhi e vede il pendolo oscillare vorticosamente. "Loro sono in tre" - esclama Liane come se fosse caduta in trance - "Vogliono la stessa cosa che vuoi tu: vivere. Mi stanno parlando di un sotterraneo...". Claire sgrana gli occhi e urla: "Allora è lei, è Madeline! Nel sotterraneo fu nascosto il suo cadavere". Liane continua con la sua seduta spiritica: "Non devi andare per nessuna ragione lì, Claire. Tu non puoi salvarla, hanno già cercato di avvertirla, di aiutarla". All'improvviso Leane apre gli occhi e il pendolo smette di oscillare: "Ho perso il contatto". Finalmente un'altra dura giornata allo Yankee Pedlar Inn è giunta al termine: Claire si infila a letto, ma proprio non riesce ad addormentarsi e mentre si mette seduta e si stropiccia gli occhi con le nocche, alle sue spalle fa capolino un'oscura presenza. Un lenzuolo scivola via e sotto di esso un cadavere in abito da sposa e la bocca piena di sangue emette un urlo diabolico. Claire si alza di scatto, corre verso la parete e all'improvviso la sveglia comincia a suonare all'impazzata. La ragazza scende come una furia nella hall, urlando a squarciagola il nome di Luke: il collega, al posto di manovra, è intento a dialogare con la madre ospite dell'albergo che, appena scorge Claire, copre gli occhi del suo bambino con la mano. Claire si ritrova in t-shirt e mutande, ritta al centro della hall, mentre la donna spinge il ragazzino fuori dall'hotel, inveendo contro lo staff.

Chapter Three: A Final Guest
Mentre Luke cerca di convincere Claire a dimenticarsi una volta per tutte di Madeline O'Malley e ancor più a non dare retta alle fantasticherie di Leane Rease-Jones, un nuovo cliente giunge allo Yankee Pedlar Inn: si tratta di un anziano signore che vuole a tutti i costi alloggiare in una delle camere del terzo piano. Non è una camera qualsiasi, ma è la stanza dove ha trascorso la luna di miele insieme alla defunta consorte: Claire lo accontenta e si dirige nella lavanderia a prendere le lenzuola. "Sa - esclama all'improvviso l'anziano signore mentre osserva una vecchia foto in bianco e nero - questo vecchio hotel per me è pieno di ricordi. Ho trascorso qui la mia luna di miele. E' strano ritornare in un posto che si sente di non aver mai lasciato. E' come stare a casa propria, non crede?". Claire lo guarda con gli occhioni sgranati e riesce solo a balbettare con un filo di voce: "Non lo so. Venga, la accompagno nella sua camera". Claire sale al terzo piano insieme al nuovo ospite e mentre attraversano i corridoi, gli spiega che le camere sono state svuotate e i mobili stipati nel magazzino, ma i letti non sono ancora stati rimossi. "La camera può aver perso il suo antico fascino, ma almeno non dormirà per terra!". L'anziano signore, che ha tra le mani una valigia di pelle marrone, esclama: "Perfetto. Sono qui per un ultimo momento di nostalgia". L'ospite entra nella camera, afferra le lenzuola e dopo aver ringraziato Claire chiude in fretta e furia la porta. Più tardi, Claire e Luke sono seduti dietro il bancone della reception e bevono birra: dal portone d'ingresso spunta Leane Rease-Jones, di ritorno dal seminario sul paranormale, che scambia alcune parole con i due ragazzi prima di ritirarsi nella sua camera. Alcune lattine di birra dopo e scherzi goliardici, Claire sprona Luke ad andare nel seminterrato per scoprire la verità su Madeline O'Malley. Armati di microfono e registratore, i due improvvisati investigatori giungono in cantina, constatando immediatamente la mancanza di luce e facendosi strada tra il mobilio accatastato con l'ausilio di una torcia. Dopo aver percorso un paio di cunicoli, scorgono una vecchia porta: è proprio dietro di essa che fu nascosto il cadavere della "vedova dello Yankee Pedlar Inn". Claire e Luke si siedono a terra e cominciano ad evocare il fantasma della donna: "Vorremmo parlare con lo spirito di Madeline O'Malley. Se sei qui insieme a noi, ti prego dacci un segno. Batti un colpo se ci senti" - esclama Claire mentre si guarda intorno alla ricerca del fantasma. "Perché sei ancora qui, Madeline? Perché il tuo spirito non riposa?" - continua la ragazza mentre adocchia l'ago del registratore che oscilla in modo anomalo. D'un tratto si sente un lamento e Claire si convince che lo spirito sia lì con loro: "Madeline se vuoi parlaci! Noi non vogliamo farti del male. Perché sei qui? Perché il tuo spirito non riposa?".


Luke è sul punto di scappare via, ma Claire non  si arrende: "Madeline sappiamo che sei qui con noi. Ti prego parlaci! La sento! Senti i bisbigli?". Appena proferisce queste parole, Claire diventa bianca come un lenzuolo e dice a Luke che Madeline è proprio dietro di lui e si sta avvicinando. Luke, in preda al terrore, scappa via come una furia dal seminterrato, seguito da Claire. Giunti nella hall, Luke afferra il soprabito e comunica a Claire la sua intenzione di abbandonare l'hotel, perché non vuole avere nulla a che fare con quella brutta faccenda. Claire lo prega di ragionare, ma non c'è verso di convincere il giovane che, dopo aver rivelato a Claire di non aver mai visto il fantasma di Madeline, monta sulla sua auto e scompare nella notte. Claire è disperata: corre al piano di sopra a svegliare Leane, la sua ultima ancora di salvezza. Leane scende nel seminterrato insieme a Claire, si ferma a metà scalinata e comincia a far oscillare il suo pendolo. All'improvviso la donna sente dei lamenti, il pendolo prende ad oscillare sempre più vorticosamente finché si fracassa in mille pezzi. Leane, in preda al terrore, avverte Claire del pericolo che corre se dovesse restare ancora nell'albergo e la prega di raccogliere le sue cose e scappare il più lontano possibile dallo Yankee Pedlar Inn. Le due donne si separano con la promessa di ritrovarsi nella hall. Claire corre in camera a raccogliere le sue cose, ma d'un tratto ricorda di aver dimenticato qualcosa: pochi secondi dopo è al terzo piano, di fronte alla camera 353, non ha nemmeno bisogno di bussare più di tanto perché la porta è semichiusa. "Signore non vorrei disturbarla, ma c'è stata un'emergenza, dobbiamo uscire immediatamente!"- esclama Claire con la voce tremante e non ottenendo risposta rincara la dose: "Ha sentito quello che ho detto?". Nella camera da letto è buio pesto, si intravede solo un filo di luce che filtra dalla porta semichiusa del bagno. Claire trova sul pavimento un biglietto: "Mia adorata, qui è cominciata la nostra vita. Adesso che non ci sei più è qui che voglio che finisca". Claire lascia cadere il biglietto e si avvia guardinga verso la la porta del bagno: "Signore?" - Claire continua a chiamare l'anziano ospite con un filo di voce finché spalanca la porta ed entra nel bagno. Davanti lo sguardo terrorizzato di Claire si para uno spettacolo a dir poco agghiacciante: l'anziano signore è adagiato nella vasca, ha i polsi recisi, un braccio piegato dietro la testa, l'altro appoggiato sul bordo, il ventre gonfio che emerge come un iceberg dall'acqua completamente intrisa del suo sangue. Schizzi di sangue imbrattano le pareti, il bordo della vasca e il pavimento.


Claire esce dalla camera, si appoggia contro la porta della 252 e si porta l'inalatore alla bocca: sente dei lamenti provenire dalla 253, spalanca la porta e vede il fantasma di Madeline O' Malley, con una corda al collo, penzolare al centro della stanza. La creatura diabolica emette un urlo spaventoso, Claire si lancia giù per le scale fino al pian terreno dove s'imbatte in Luke che le domanda perdono per averla lasciata da sola. Claire racconta a Luke del suicidio dell'anziano signore nella 353, di aver visto lo spirito di Madeline nella stessa camera e della necessità di abbandonare l'albergo il più in fretta possibile. Luke va a cercare Leane e lascia Claire nel salottino della hall, raccomandandole di non muoversi e di aspettare il loro ritorno in modo tale da lasciare quell'hotel maledetto tutti insieme. All'improvviso Claire sente un lamento, crede che si tratti di Leane, si alza e comincia a percorrere il corridoio pieno di quadri dalla superficie riflettente alle pareti con la fedele torcia tra le mani. Una porta si muove leggermente, Claire svolta l'angolo per entrare nel seminterrato e comincia a scendere le scale facendosi luce con la torcia. Una lattina di birra vuota rotola sulle scale, un'ombra sinistra è alle spalle della piccola albergatrice: si tratta del cadavere dell'anziano signore della camera 353. Claire si volta e per lo spavento perde l'equilibrio rotolando giù fino alla fine della scalinata. Dopo pochi secondi Claire si riprende e facendosi luce con la torcia, con il volto tumefatto e una vistosa ferita sulla fronte, comincia a percorrere i cunicoli del seminterrato fino a raggiungere la vecchia porta oltre la quale fu nascosto il cadavere di Madeline O'Malley. D'un tratto Claire sente una specie di ruggito alle sue spalle, fa luce con la torcia e vede quello che non avrebbe mai voluto vedere: il cadavere dell'anziano signore della camera 353, le orribili braccia tese in avanti, la sta seguendo attraverso il seminterrato. Nonostante la paura, Claire trova la forza di aprire la porta, entrare nella stanza e chiudere il chiavistello. Purtroppo il cadavere dell'anziano signore non si arrende e comincia a battere con forza sulla porta, come se volesse sfondarla. Claire schizza sulla sommità di una scaletta e comincia a battere a sua volta su una botola di legno, la stessa che alcuni giorni prima aveva spalancato per far uscire il piccione intrappolato. Adesso è lei ad essere in trappola, inseguita in un seminterrato dal cadavere ambulante di un vecchietto morto suicida. Claire continua a spingere contro la botola, urlando a squarciagola e chiedendo aiuto, ma nessuno sembra sentirla. In compenso, le sue grida sono udite da un altro fantasma, quello della vedova dello Yankee Pedlar Inn, che spunta nella cantina e avanza verso di lei.Ormai la fine è vicina: lo spirito  di Madeline O'Malley è proprio dietro di lei e a nulla valgono le richieste d'aiuto della povera ragazza.

Epilogue  
Sul retro dello Yankee Pedlar Inn alcuni poliziotti trascinano una barella su cui è adagiato un cadavere coperto da un telo bianco: scopriamo pochi secondi più tardi, quando un altro poliziotto solleva velocemente quel telo, che si tratta proprio della persona che mai avremmo voluto vedere fare una fine simile. E' Claire, è la piccola albergatrice ad aver trovato la morte nei meandri dell'hotel per cui lavorava. Il poliziotto si avvicina a Luke che sconvolto e silenzioso ha osservato tutta la scena: "Ho colpito la porta più forte che potevo. Urlava, la sentivo bene. Continuavo a dirle di aprirmi ma non lo ha fatto. Lei gridava il mio nome ma non sono riuscito ad aprire quella porta. Questo l'ho trovato in fondo alla scala" - Luke porge al poliziotto l'inalatore di Claire. L'agente gli chiede di aiutarlo a contattare la famiglia del signore del terzo piano e prima di lasciarlo andare lo prega di chiamare l'attrice perché devono rivolgere alcune domande anche a lei. Luke rientra in albergo, dà un'occhiata fugace nella hall, poi sale le scale e va al secondo piano dove scorge la porta della camera di Claire socchiusa. Si avvicina ed entra: all'interno, in contemplazione davanti la finestra, c'è Leane Rease-Jones: "Che ci fa lei qui?" - esclama sorpreso Luke - "L'aspettano, ho detto che sarei venuto a cercarla. Dobbiamo andare in centrale per rispondere ad altre domande".


Leane sembra essere caduta in catalessi: "Ha sentito?" - rincara Luke - "Ho detto che dobbiamo andare! Sapeva che sarebbe successo vero? Poteva fare qualcosa". Dopo aver udito quelle parole Leane si volta e risponde a tono: "No, non c'era niente che potessimo fare". Luke taglia corto dicendo: "L'aspettano di sotto". Gira le spalle e se ne va, lasciando Leane pensierosa davanti la finestra della camera di Claire. Pochi minuti dopo, Leane, due grandi valigie tra le mani, esce sul retro dell'albergo, monta su una volante e lascia per sempre lo Yankee Pedlar Inn. Un ultimo zoom in avvicinamento mostra alcune vecchie foto in bianco e nero, raffiguranti l'hotel nel corso dei decenni passati, che fanno bella mostra sulla parete in fondo al corridoio del secondo piano: ma la cinepresa non arresta la sua corsa, come potremmo ingenuamente immaginare, bensì gira l'angolo e si insinua a passo felpato nella camera di Claire, indugiando per alcuni secondi sulla finestra, sul comodino con il telefono e l'abat-jour, sul letto con il piumone a fiori e su un quadretto appeso alla parete. All'improvviso la porta si chiude con violenza: adesso, suo malgrado, anche la piccola tenera albergatrice si è trasformata in un'oscura presenza.

Commento
Ti West (The House of the Devil, 2009; Cabin Fever 2: Spring Fever, 2009; V/H/S, 2012; The Sacrament, 2013), giovane e talentuoso cineasta statunitense, con The Innkeepers, diretto nel 2011, catapulta lo spettatore nell'universo orrorifico e claustrofobico di un comune albergo di provincia: lo Yankee Pedlar Inn. West, anche sceneggiatore e montatore, presenta al pubblico due personaggi comuni, due ragazzi che per vivere fanno gli albergatori e che per divertimento indagano sul paranormale. Claire e Luke, la prima tenera e un po' ingenua, che ti conquista immediatamente, il secondo antipatico e un po' vigliacco, addirittura odioso quando abbandona la povera collega alla mercé dei fantasmi, sicuramente da rivalutare alla fine, quando ritorna da Claire nel cuore della notte. Intorno a questi due personaggi ruotano tutti gli altri, a cominciare da Leane Rease-Jones, attrice compassata che scopre di possedere poteri medianici, che a nulla valgono però contro la furia dei fantasmi che infestano l'hotel. Spiriti vendicativi come Madeline O'Malley, impiccatasi perché abbandonata durante la prima notte di nozze dal consorte, dal corpo profanato, prima nascosto nel seminterrato, poi fatto sparire definitivamente dai proprietari senza scrupoli dell'albergo. Spiriti come quello dell'anziano signore della camera 353, anch'egli suicidatosi per ricongiungersi con la moglie defunta. Anche la sua anima non riesce a riposare in pace, forse perché influenzato dalla malignità di Madeline, forse perché morto suicida e quindi condannato all'infelicità, al punto da perseguitare la povera Claire, attirandola nel seminterrato e provocandone la caduta per le scale. Nulla è detto sugli altri due fantasmi che infestano l'albergo, di cui parla Leane per la prima volta durante la seduta spiritica all'interno della sua camera. Probabilmente il vecchio Yankee Pedlar Inn è un luogo maledetto, un postaccio dove sono accadute nel corso dei secoli nefandezze inenarrabili proprio come l'Overlook Hotel di Shining (1980) di Stanley Kubrick. Questo spiegherebbe la presenza di fantasmi vendicatori che non danno pace ad albergatori e clienti.
Molteplici i tributi dell'autore nei confronti delle "oscure presenze" del cinema horror del passato che hanno fatto scuola (e per "oscure presenze" mi riferisco ad immagini, situazioni, personaggi, tematiche entrate a far parte dell'immaginario collettivo internazionale grazie alla creatività di scrittori, sceneggiatori, cineasti che hanno gettato le basi del genere horror).
In primo luogo, West rende omaggio a Sei donne per l'assassino (1964) di Mario Bava: più volte, nel corso della vicenda, la cinepresa inquadra in primissimo piano l'insegna recante la scritta "Yankee Pedlar Inn" che oscilla all'esterno dell'albergo ed è praticamente impossibile non pensare all'inquietante insegna con la scritta "Christian Haute Couture" che oscilla senza soluzione di continuità nella prima inquadratura del film di Mario Bava.


In secondo luogo, il cineasta lascia trasparire la sua ammirazione per Shining, capolavoro di Stanley Kubrick, tratto dal romanzo omonimo (1978) di Stephen King: la storia di Madeline O'Malley, morta suicida in una delle camere dell'hotel perché abbandonata dal marito durante la luna di miele, rimanda alla storia della vecchia signora che alloggiava nella camera 237 (217 nel romanzo di Stephen King) dell'Overlook Hotel, suicidatasi nella vasca da bagno dopo essere stata abbandonata dall'amante. L'anziano signore della camera 353, ultimo ospite dell'albergo, si suicida nella vasca da bagno tagliandosi i polsi e viene ritrovato da Claire immerso in un lago di sangue così come l'anziana signora della camera 237 si suicida nella vasca da bagno recidendosi i polsi perché abbandonata dall'amante. A ritrovarla immersa nell'acqua torbida della vasca sarà Danny Torrance nel film di Stanley Kubrick. L'anziano signore della camera 353, divenuto uno zombi, è alle spalle di Claire all'interno del seminterrato, cammina un po' ricurvo e tende le braccia verso di lei così come la vecchia della camera 237, dopo essere uscita dal bagno, cammina ricurva e allunga le braccia e le mani per aggredire Jack Torrance. Il conclusivo zoom in avvicinamento sulle vecchie fotografie in bianco e nero che raffigurano l'albergo nei decenni passati, in esposizione sulla parete in fondo al corridoio del secondo piano, è analogo allo zoom in avvicinamento che mostra la fotografia in bianco e nero raffigurante il ballo del 4 Luglio 1921 tenutosi all'Overlook Hotel e un enigmatico sosia di Jack Torrance in primo piano che sorride beffardo. 
In terzo luogo, West rende omaggio a Quella villa accanto al cimitero (1981) dell'inimitabile Lucio Fulci: il seminterrato con botola dello Yankee Pedlar Inn può essere accostato al seminterrato con botola dove vive il famigerato dottor Freudstein, un luogo infausto dove hanno trovato la morte la baby-sitter Ann, l'agente immobiliare Laura Glitterson e i coniugi Lucy e Norman Boyle, ma dal quale riesce a salvarsi miracolosamente il piccolo Bob.
In quarto ed ultimo luogo, l'autore rende omaggio al capolavoro di Dario Argento Profondo rosso (1975): Claire, armata di cuffie e registratore, percorre per ben due volte (la prima volta quando decide di iniziare le indagini, la seconda quando è attirata nel seminterrato dai fantasmi dello Yankee Pedlar Inn) uno dei corridoi dell'hotel, precisamente quello che collega il seminterrato alla hall, pieno di quadri dalla superficie riflettente affissi alle pareti, così come Marc Daly percorre il famigerato corridoio pieno di quadri/specchio alle pareti all'interno dell'appartamento della medium Elga, anch'egli per ben due volte (la prima quando, entrato in casa per soccorrere la vittima, nota il particolare celato nello specchio, la seconda quando ritorna nell'appartamento per sbloccare quel ricordo contorto e affronta finalmente l'assassino). 
     





  
              

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