mercoledì 15 aprile 2015

POLTERGEIST SAGA: LA STORIA, IL MITO, LA MALEDIZIONE (PARTE 2)


Poltergeist II - L'altra dimensione
Un anno dopo i terribili accadimenti di Cuesta Verde, Steve (Craig T. Nelson) e Diane Freeling (Jo Beth Williams), insieme ai figli Robin (Oliver Robins) e Carol Anne (Heather O'Rourke) (la primogenita Dana è fuori per impegni universitari), stanno cercando faticosamente di ritornare alla normalità con l'aiuto della nonna materna Jesse (Geraldine Fitzgerald), che li ospita temporaneamente nella sua villetta.


Una chiamata dall'aldilà
Tutto sembra scorrere tranquillamente, Steve fa il rappresentante di aspirapolveri, lotta invano con la compagnia di assicurazione per avere un risarcimento sulla vecchia casa "scomparsa" e odia a tal punto i televisori da impedire a tutta la famiglia di possederne uno. Carol Anne ha allacciato un forte legame con la nonna Jesse che ben presto fa alla nipotina una sconcertante rivelazione: naturalmente dotata di poteri extra-sensoriali, la donna avrebbe trasmesso gli stessi poteri anche alla piccola. Durante una passeggiata al centro commerciale, Diane e Robin perdono di vista Carol Anne per alcuni minuti, salvo poi ritrovarla tra le braccia di un anziano signore (Julian Beck), vestito da reverendo, che la sta tranquillizzando intonando una sinistra canzoncina. Carol Anne prova un forte senso di disagio al cospetto del reverendo e corre subito al sicuro da mamma Diane: è il primo segno di qualcosa di malvagio che sta per insinuarsi di nuovo nella vita della bambina e della famiglia Freeling. Poco tempo dopo, nonna Jesse si spegne nel sonno, ma prima di volare via lascia un messaggio alla piccola Carol Anne, chiamandola sul suo telefono giocattolo e raccomandandole di fare la brava bambina. 



Il predicatore pazzo
Dopo la morte di Jesse, i fenomeni paranormali fanno irruzione nella villetta prendendo di mira Robin e Carol Anne. Tangina (Zelda Rubinstein), l'eccentrica e insostituibile medium che aiutò i Freeling a Cuesta Verde, percepisce il malessere della piccola e manda in soccorso della famigliola il caro amico Taylor (Will Sampson), un indiano dotato di forti poteri extrasensoriali. Poco dopo l'arrivo di Taylor, a casa Freeling fa la sua comparsa anche il vecchio reverendo, che si presenta come un certo Henry Kane, presidente di un associazione che fornisce assistenza a famiglie in crisi. Quest'ultimo prova in ogni modo a convincere Steve a farlo entrare in casa, ma fallisce e abbandona la villetta dissolvendosi nell'aria. In realtà, il reverendissimo Kane è lo spirito maligno di un maniaco omicida vissuto nel XIX secolo: a capo di una setta di fanatici religiosi, convinse i suoi adepti a rinchiudersi in una buca sotto terra in attesa della fine del mondo. Morirono tutti di fame e di sete all'interno della buca che si trovava proprio sotto la vecchia residenza dei Freeling a Cuesta Verde. Ora Kane è un demone senza pace che vaga nella zona di confine tra il mondo dei vivi e l'aldilà: ha bisogno di Carol Anne per trovare la giusta via ed è per questo che insidia la sua famiglia. 



Viaggio nell'altra dimensione
Nonostante Steve non abbia aperto la porta al perfido reverendo, quest'ultimo riesce comunque a insinuarsi, sotto forma di verme, all'interno di una bottiglia di mezcal e a penetrare così nel corpo del capofamiglia che tenta di violentare Diane e di fare del male ai bambini. Scongiurato momentaneamente il pericolo, i Freeling comprendono che l'unico modo per sconfiggere Kane è fare ritorno a Cuesta Verde: una volta giunti sul luogo dove era ubicata la loro vecchia casa, scendono nelle catacombe insieme a Taylor e Tangina. Mentre scoprono i cadaveri scheletriti del reverendo e dei suoi adepti, Carol Anne viene rapita e per poterla salvare tutta la famiglia è catapultata, mediante un rituale magico praticato da Taylor, all'interno dell'altra dimensione: qui tentano di sconfiggere Kane e recuperare la piccola, ma quando sembra che tutto sia perduto, è nonna Jesse a riportare Carol Anne dalla sua famiglia e a spingere il perfido demone nell'oblio. Tutto si è concluso nel migliore dei modi, per sdebitarsi Steve regala la sua auto sgangherata a Taylor che parte sgommando e lasciando a piedi tutta la famiglia.



Commento
Poltergeist II - L'altra dimensione, diretto da Brian Gibson (Breaking Glass, 1980; Tina - What's Love Got to Do whit It, 1992; Il giurato, 1996; Still Crazy, 1998) nel 1986, non ha nulla da invidiare al primo film della saga: ben congegnati il soggetto e la sceneggiatura di Mark Viktor e Michael Grais, con la storia agghiacciante della setta di fanatici religiosi che si rinchiudono in una buca sotto terra per seguire i vaneggiamenti apocalittici del predicatore psicopatico Henry Kane (che ha i lineamenti inquietanti di Julian Beck, attore e poeta newyorkese fondatore del Living Theatre); incredibili gli effetti speciali di Richard Edlund (a cui collaborò l'artista svizzero H. R. Giger) che rimangono impressi nella memoria collettiva (impossibile non battere ciglio di fronte all'apparecchio-killer che tenta di uccidere Robin nella toilette di casa Freeling oppure alla disgustosa trasformazione dell'ectoplasma vomitato da Steve nell'ignobile creatura strisciante che ha le sembianze raccapriccianti di Kane); semplicemente terrificante la figura del predicatore pazzo Henry Kane che intona canzoncine paurose, si dissolve nell'aria e assume sembianze molteplici (il verme galleggiante nel mezcal di Steve; la creatura mezzo-busto stile Hellraiser, 1987 di Clive Barker; il mostro policefalo con cui si scontra alla fine la famiglia Freeling). Nonostante il lasso temporale tra una produzione e l'altra, non si arresta la "Maledizione di Poltergeist": poco tempo dopo il termine delle riprese Julian Beck e Will Sampson (già interprete di Capo Bromden in Qualcuno volò sul nido del cuculo, 1975 di Milos Forman) morirono, il primo consumato da un tumore allo stomaco, il secondo deceduto in seguito alle difficoltà dovute ad un trapianto.  



Meritano una descrizione dettagliata le scene "de paura" che costellano la pellicola: ricordiamo in primis la discesa di Taylor nella caverna vermiforme (una figura, quella del verme, che ricorre più volte nel corso del film) dove scopre i cadaveri scheletriti degli adepti di Kane. 
In secondo luogo il sogno di Diane: mentre passeggia in giardino nel cuore della notte sente la voce della madre defunta che invoca il suo nome e subito dopo la voce di Kane esclamare "Non siamo morti". All'improvviso alcuni morti viventi, fuoriusciti dal terreno, le afferrano le caviglie e la trascinano nel sottosuolo.
In terzo luogo il ritorno dei poltergeist: un'enorme nuvola nera staziona sul tetto dell'abitazione dei Freeling. Comincia a piovere, alcune gocce finiscono sul telefonino giocattolo della piccola Carol Anne che si alza e va a rispondere. Inizialmente è convinta che a chiamarla dall'aldilà sia la nonna Jesse, ma ben presto si rende conto che qualcun altro, un essere malvagio, le sta parlando all'altro capo del filo. I balocchi si animano, il robot comincia a camminare e a parlare, la bambola apre e chiude gli occhi, una nebbia sottile fuoriesce dalla cornetta e si spande nella cameretta avvolgendo Carol Anne in una nuvola grigia. Le anime dei defunti iniziano a vagare nella camera creando scompiglio: Steve e Diane sono svegliati dalle urla dei bambini e corrono nella loro stanza. Quando ne varcano la soglia i rumori sono terminati, la camera è a soqquadro e sotto un plaid si nascondono Robin e Carol Anne. Quando tirano via il plaid, la ragazzina esclama terrorizzata: "Sono tornatiii".



In quarto luogo l'arrivo di Henry Kane a casa Freeling: un uomo anziano, vestito come un predicatore d'inizio Novecento, cammina lungo il vialetto che costeggia la villetta mentre la piccola Carol Anne, seduta sul prato a giocare, lo osserva stranita. L'uomo intona un inquietante motivetto: "Il Signore è nel suo tempio, il suo regno è su nel ciel. Il pensiero in lui vediam e al suo nome ci inchiniam. E il suo amor noi invocherem...". E' scoppiato un temporale, Robin corre in giardino a prendere Carol Anne, ma la bambina sembra ipnotizzata dal vecchio che si avvicina alla porta d'ingresso e cerca invano di convincere Steve a farlo entrare. Dopo che l'anziano se va, dissolvendosi nell'aria mentre percorre a ritroso il vialetto, Taylor premia Steve con una piuma per aver imboccato il sentiero di guerra.



In quinto luogo l'apparecchio che uccide: Robin è nel bagno e si sta lavando i denti. Nello specchio che ha di fronte si materializzano per un attimo due zombie, ma il ragazzino non si accorge di nulla perché impegnato a litigare con Carol Anne. Quando la bambina se ne va, Robin cerca di togliersi l'apparecchio ma lunghe spire metalliche fuoriescono dalla sua bocca e cominciano a fasciargli il corpo. Steve e Diane, sentendo le urla del figlio, corrono al piano di sopra e una volta entrati nel bagno si trovano di fronte a qualcosa di agghiacciante: Robin è appeso al soffitto ed è completamente avvolto dalle spire metalliche, fatta eccezione per un occhio. Steve cerca di tirarlo giù, ma le spire gli avvolgono il braccio finché Diane allontana quella che sembra essere una presa elettrica (formata da un fascio di spire metalliche) dall'interruttore. Steve si libera dalla morsa mentre Robin è scaraventato sul pavimento. Tornati al piano di sotto, Steve rimprovera Taylor per non essere salito ad aiutarli, ma l'uomo risponde di essere rimasto giù per proteggere la piccola Carol Anne, vero obiettivo di Henry Kane. Steve esausto si siede sulla poltrona, ma in un attimo è scaraventato dalla parte opposta del salotto: una presenza evanescente si solleva dalla seggiola e si dissolve nell'aria esclamando: "Non riuscirete a tenervi la bambina. Io non sono morto". 



In sesto luogo la possessione di Mr. Freeling: papà Steve è attaccato alla bottiglia, una creatura microscopica galleggia nel mezcal e non appena l'uomo la trangugia qualcosa di malefico si impossessa di lui. Il volto si contrae in una smorfia, la voce si trasforma e la sua bocca intona la canzoncina maledetta di Henry Kane. Steve si reca prima in bagno ad abbracciare Carol Anne, poi tenta di violentare Diane, ma all'improvviso il demone che lo possiede gli fuoriesce dalla bocca (a mò di sostanza ectoplasmatica, simile a quella che fuoriusciva dagli orifizi delle medium nel corso delle sedute spiritiche di inizio secolo scorso). Da ectoplasma il demone assume presto le sembianze di un mostro deforme, senza gambe né braccia, con gli inconfondibili tratti somatici di Kane e la pelle squamosa, che prende a strisciare nella camera da letto dei coniugi per poi fuggire attraverso la porta. Steve e Diane corrono a cercare Robin e Carol Anne, ma nel corridoio affrontano nuovamente il demone che stavolta ha sviluppato lunghi e avvolgenti artigli con i quali tenta di neutralizzare la coppia. E' Steve a risolvere la situazione, tirando fuori dalla bocca una nebbiolina azzurra che mette fuori uso il demone e lo rispedisce momentaneamente all'inferno. Dopo il ritrovamento di Robin nello sgabuzzino, Steve e Diane corrono nel garage dove trovano Carol Anne chiusa all'interno dell'automobile, terrorizzata e abbracciata al suo pupazzetto di peluche. Ad un tratto gli arnesi presenti nel garage si animano e tentano di uccidere la famigliola, salvo poi balzare tutti sull'auto e partire sgommando alla volta di Cuesta Verde per un epico scontro finale.



In settimo ed ultimo luogo il viaggio nell'altra dimensione: i Freeling, insieme a Tangina e Taylor, si calano nelle profondità di Cuesta Verde dove, all'interno di una caverna vermiforme, scoprono i cadaveri scheletriti degli adepti del perfido Kane. Quest'ultimo, mimetizzato ma non troppo tra gli scheletri dei suoi seguaci, rapisce Diane e Carol Anne catapultandole nell'aldilà. Grazie ad un rituale magico praticato da Taylor, anche Steve e Robin giungono nell'altra dimensione dove riescono a raggiungere madre e figlia. All'improvviso Kane s'impadronisce di Carol Anne, tutto sembra perduto, ma Taylor tende a Steve la lancia magica con la quale colpisce il demone in piena fronte rispedendolo all'inferno, stavolta definitivamente. Quando tutto sembra essersi risolto, la piccola precipita accidentalmente nel vuoto e scompare nella luce: i familiari si disperano, ma pochi secondi dopo ecco arrivare dalla luce nonna Jesse con una sontuosa veste bianca che accompagna Carol Anne dalla sua mamma e dal suo papà. L'incubo è finito.



   
   





















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