giovedì 20 dicembre 2018

THE BOY, IL MALEFICIO DEL PUPPET DEMONIACO



The Boy, sapiente mescolanza di sottogeneri
Heelshire Mansion è un antico palazzo vittoriano, situato nella profonda brughiera inglese, traboccante di misteri e segreti sepolti. A portarli a galla, sarà la baby-sitter Greta Evans, giovane donna in fuga da un passato traumatico, protagonista di The Boy, thriller orrorifico diretto dal cineasta americano William Brent Bell (Stay Alive, 2006; L'altra faccia del diavolo, 2012; La metamorfosi del male, 2014), interpretato da Lauren Cohan, Rupert Evans, Jim Norton, Diana Hardcastle, Ben Robson, James Russel, Jett Klyne, Stephanie Lemelin e Lily Pater.


The Boy, scritto dallo sceneggiatore Stacey Menear e inizialmente intitolato The Inhabitant, è stato prodotto dalla Lakeshore Entertainment (Tom Rosenberge, Gary Lucchesi), Vertigo Entertainment (Roy Lee, Matt Berenson, Jim Wedaa) e distribuito dalla Eagle Pictures. La pellicola è una sapiente mescolanza di sottogeneri, come il gotico targato Hammer che pervade ambientazione ed atmosfera, l'evil doll (l'inquietante bambolotto di porcellana a grandezza naturale) e la haunted house (Heelshire Mansion è il prototipo inglese della casa maledetta) che tanta parte ebbe nel gotico di matrice soprannaturale.


Bell confeziona un buon prodotto: da menzionare le lugubri riprese all'interno della haunted house come inquietanti carrelli a precedere e a seguire, le soggettive dell'assassino (Greta è ossessivamente spiata e controllata da un paio di occhi misteriosi, forse quelli raggelati del puppet di porcellana, ogni qual volta si aggira all'interno della dimora), total shot e campi lunghi che hanno come oggetto il giardino fatiscente e la brughiera desertica. Suspense dosata e musiche di Bear McCreary (Battlestar Galactica, di David Eicke e Ronald D. Moore, 2004-2009; The Walking Dead di Frank Darabont, 2010; Outlander di Ronald D. Moore, 2014; 10 Cloverfield Lane di Dan Trachtenberg, 2016). 


The Boy, il plot 
Inghilterra, presente. A Heelshire Mansion, suggestiva magione vittoriana ubicata nella desolata campagna inglese, vivono gli aristocratici coniugi Heelshire (Jim Norton e Diana Hardcastle), due arzilli vecchietti che trascorrono il tempo prendendosi cura del figlioletto Brahms, un ragazzino di otto anni. Costretti ad allontanarsi dal palazzo, assoldano mediante annuncio una baby-sitter per badare al bambino: Greta Evans (Lauren Cohan), giovanissima americana in procinto di lasciare il paese natio per motivi personali, risponde all'annuncio, parte alla volta dell'antica Inghilterra e fa il suo ingresso a Heelshire Mansion.


Grande è il suo stupore quando scopre che il piccolo Brahmsy non è un ragazzino come tutti gli altri: trattasi di bambolotto di porcellana finissima, a grandezza naturale, pettinato e abbigliato come un bambino in carne ed ossa. Greta, bisognosa di denaro, decide di stare al gioco accettando passivamente le regole ferree stilate dai coniugi bizzarri e destinate alla cura meticolosa e quotidiana del pupazzo. Almeno fino alla partenza dei due vecchietti: coperto con un telo il bambolotto, Greta si aggira nella magione bivaccando e ripulendo trappole per parassiti, flirta con il fattorino Malcolm (Rupert Evans) e progetta con lui un incontro romantico in città.


L'idillio tra Greta e Malcolm, tuttavia, ha vita breve poiché a Heelshire Mansion la brace cova sotto la cenere: Brahmsy il pupazzo, ferito dall'indifferenza della baby-sitter e forse posseduto da uno spirito vendicativo, tesse una diabolica ragnatela. Accadimenti disturbanti e inspiegabili si susseguono all'interno della magione, il bambolotto si sposta sistematicamente, versa lacrime, sottrae oggetti personali alla giovane donna e fa partire il giradischi per ascoltare musica a tutto volume. Precipitata in un incubo senza fine, Greta decide di fare chiarezza e comincia ad indagare con l'aiuto del fattorino sul figlioletto degli Heelshire, perito in un incendio all'età di otto anni... 


Tematica, ambientazione e scenografia 
Brahmsy, il bambolotto demoniaco di The Boy (rappresentazione inorganica e mefitica dell'essere umano), è in buona compagnia nella storia del cinema horror internazionale: dalla fugace apparizione del pupazzo creato da Carlo Rambaldi in Profondo rosso (1975) di Dario Argento, passando per la lunga saga de La bambola assassina (1988-2013), nella quale un puppet "Tipo Bello" è posseduto dallo spirito di un pericoloso serial-killer, all'entità maligna che anima la bambola Annabelle (2014) di John R. Leonetti, spin-off del celebre The Conjuring (2013) di James Wan


In realtà, a ben guardare, la pellicola di Bell non si ferma affatto al tema delle evil dolls: quando pensiamo di aver compreso tutto, ecco inaspettato il colpo di scena che cambia la piega degli eventi. Occorre citare un altro paio di film a cui Bell e lo sceneggiatore Menear hanno attinto a piene mani: The Baby (1973) di Ted Post e Bad Ronald (1974) di Buzz Kulik. Pur essendo ambientato in Inghilterra, il film è stato girato a Victoria, nella Columbia Britannica, presso il Castello di Craigdarroch, in stile vittoriano costruito dal magnate del carbone Robert Dunsmir nel 1890.

The Boy è soprattutto un'opera d'interni poiché le vicende di Greta e del pupazzo Brahmsy si snocciolano tra le mura dello splendido castello vittoriano: riconosciamo, in alcune inquadrature, l'imponente facciata dell'edificio, con i caratteristici comignoli bislunghi, le torri e i pinnacoli; l'elegante ingresso con lo scalone in legno massiccio, il salotto con i vetri smerigliati, la sala da pranzo (dove Greta accoglie l'ex fidanzato Cool), la camera da letto di Brahms (stracolma di giocattoli infantili), l'inquietante tromba delle scale. Bell e Menear lasciano il finale aperto, creando le premesse per un possibile seguito della storia.







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